Parrocchia san Giovanni Battista - Borno

Padre Narciso Baisini

Estate 2020

Con i MISSIONARI

FRA NARCISO BAISINI

p. Narciso Baisini
Nascita: 11/11/1937
Vestizione: 3/10/1956
Professione Temporanea: 4/10/1957
Professione Perpetua: 4/10/1960
Ordinazione: 3/04/1965
Missionario in Brasile: 20/04/1965
Morte: 27/06/2020

Fra Narciso (Francesco Baisini) nacque a Borno, provincia de Brescia, Italia, il giorno 11 Novembre 1937. Era figlio di Matteo Baisini e Caterina Odelli. L’anno successivo fu battezzato nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, a Borno, il 15 novembre. Ricevette la prima comunione a 7 anni dal suo parroco don Ernesto Belotti e a 8 anni fu cresimato dal vescovo di Brescia, Mons. Giacinto Tredici.

Il 29/09/1949, terminato il 5º anno del corso elementare, entrò nell’Ordine Cappuccino, prima a Genova, poi a Loano (Savona) e infine nel seminario di Albino. Nel 1952, ad Albino, ricevette il nome di Fra Narciso da Borno. Nel convento di Lovere fece il santo noviziato nel 1956. Il 4/10/1957 emise i voti di povertà, obbedienza e castità. Dal 1957 al 1960 risiedette a Cerro Maggiore, poi a Cremona e a Bergamo, frequentando il liceo classico e filosofia. Il 4 Ottobre 1960 emise i voti perpetui nelle mani di Fra Romano da Como, provinciale della Lombardia. Dal 1961 al 1965 nello studentato di Milano fece gli studi di teologia.

Fu ordinato sacerdote nella Basilica di Santo Ambrogio di Milano dal Vescovo ausiliare Mons. Oldani, il 3 aprile 1965. Quindici giorni dopo partì per il Brasile come missionario e sbarcò il 21 Ottobre all’aeroporto di Guararapes, a Recife. Il giorno seguente mise piede per la prima volta nel Convento del Carmine a São Luís do Maranhão, accolto dal padre custode Fra Arialdo Zambelli. Dopo tre mesi di adattamento cominciò la sua prima esperienza missionaria come vicario cooperatore nella parrocchia di Anil dove rimase un anno.

p. Narciso Baisini

Nel 1967 fu inviato a Esperantinópolis con l’incarico di visitare le numerose comunità interiorane. In questo periodo contrasse la terribile malattia comune ai missionari, la malaria. Dovette andare a trattarsi a Grajaú sottostando per tre mesi alle cure mediche di Fra Alberto Beretta. Nel 1970 fu trasferito a Tuntum, sempre nel Maranhão, collaborando con Fra Dionisio e Fra Liberato per organizzare la pastorale della gioventù. Le sue doti di costruttore cominciarono a rivelarsi nella costruzione del salone parrocchiale e dello stadio sportivo a lato della parrocchia.

p. Narciso Baisini

Nel 1971 fu destinato a Porto Franco come parroco. In questa città svolse con zelo il suo ministero costruendo alcune cappelle, la casa parrocchiale, ristrutturò la chiesa e avviò decine di giovani al seminario diocesano, a quello dei cappuccini e ad altre congregazioni religiose (quattro cappuccini, quattro diocesani, due religiose). Nel 1983 fu mandato a Imperatriz come parroco della Parrocchia di San Francesco. In questa residenza costruì una parte dell’attuale convento, una piccola policlinica per attendimento medico e la cappella del cimitero municipale.

Il 2 febbraio 1986 si stabilì finalmente nella città di Açailândia che all’epoca era un polo molto promettente del sud del Maranhão. Fra Narciso prese stabile dimora in questa regione e si mise a lavorare alacremente nella diffusione della fede cattolica. Durante il suo periodo di parroco riuscì a marcare profondamente una intera generazione attraverso un intenso apostolato tra i giovani e le famiglie. Nel 1987 costruì il semplice ma bel convento della Fraternità locale. L’anno successivo costruì con l’aiuto dei parrocchiani e di amici il Centro Pastorale, e contemporaneamente si lanciò ad evangelizzare la periferia della città che cresceva in maniera rapida e disorganizzata in conseguenza della immigrazione di molta gente che proveniva da diverse parti del Maranhão e del Brasile attratta dalla promessa di lavoro e impiego nelle numerose falegnamerie, del commercio del legname e negli stabilimenti siderurgici. Con l’aiuto dei vari confratelli che integrarono di volta in volta la fraternità di Açailandia durante quegli anni, e specialmente con il sostegno di Fra Gesualdo Lazzari, costruì cappelle e centri pastorali in quasi tutti i rioni della città.

p. Narciso Baisini p. Narciso Baisini

Il 14 ttobre 1991 pose le fondamenta della costruzione della nuova chiesa parrocchiale di San Francesco di Assisi e si recò in Italia per raccogliere fondi a questo scopo. Completò la costruzione in tempo record e ne celebrò la solenne dedicazione il 6 giugno del 1992, giorno anniversario dell’emancipazione della città, alla presenza dell’allora vescovo di Imperatriz, Mons. Afonso Gregory, dell’allora viceprovinciale Fra Franco Cuter e di varie autorità civili, militari e religiose. Il grandioso tempio è una delle maggiori chiese del Maranhão, capace di contenere anche 1500 persone.

Nel 1993, assieme al sindaco appena eletto Ildemar Gonçalves, e accogliendo l’appello della Campagna della Fraternità di quell’anno, “Fraternità e Abitazione”, rivendicò diecimila lotti di terreno per case popolari, dando origine al quartiere più grande di Açailândia, la “Vila Ildemar”. In questo quartiere ricevette in dono due terreni per la costruzione della Chiesa di San Sebastiano e del futuro ricovero per anziani. In quel periodo, per commemorare il centenario dell’arrivo dei cappuccini nel Maranhão, iniziò e concluse il ricovero per anziani, chiamato “Lar Frei Daniel”, in omaggio al Venerabile Fra Daniele da Samarate. Alla sua inaugurazione, avvenuta il 20/2/1994, si fece presente Fra Apollonio Troesi, a quel tempo Vicepostulatore della Causa di beatificazione di Fra Daniele.

p. Narciso Baisini p. Narciso Baisini

Nel 1995 per decisione dei superiori della Vice Provincia, Fra Narciso continuò in Açailandia con l’incarico di vicario parrocchiale. Negli anni successivi si dedicò con grande impegno a portare avanti l’opera del ricovero Fra Daniele, soccorrendo gli anziani più bisognosi di Açailandia e della regione. Riuscì con l’aiuto di amici e di benefattori a migliorare diversi ambienti e situazioni nel ricovero. Su quel terreno costruì una bellissima chiesa in stile originale – forse la più bella della regione – dedicata alla Madonna, Regina della Pace. Fin dal 2006 Fra Narciso abitò in quel luogo in una modesta casa costruita a lato del ricovero, da lui chiamato Porziuncola Oasi Francescana, e lo era davvero, poiché tutti coloro che lo visitavano avvertivano nel cuore una pace non comune. Ormai con la sua salute compromessa per le fatiche di tanti anni di lavoro e con la bella età di 82 anni, Fra Narciso si preparò ad uscire dalla scena di questo mondo in un modo discreto per andare ad abitare nella casa dell’Altissimo (Salmo 90,1).

Della sua testimonianza fedele e seria si distaccano gli incontabili frutti del suo laborioso raccolto: le famiglie che ha seguito, i bambini, i giovani (specialmente coloro che entrarono nella Vigna del Signore) e gli anziani a favore dei quali profuse la maggior parte del suo ministero sacerdotale, gli ambienti che ha lasciato nei diversi luoghi dove è passato. Ricevette onori al merito nei vari municipi in cui lavorò, come quello di cittadino illustre. Insomma, fu un servo fedele che fece quello che doveva essere fatto (Lc 17,10). Fra Narciso d’ora in poi entra nella galleria degli illustri della “Província Nossa Senhora do Carmo” perché seppe veramente fare storia e il suo nome rimarrà eternamente scritto nei cuori di coloro che lo conobbero e ammirarono. Tutta la sua vita può essere riassunta in poche parole – caratteristica peculiare del suo modo di comunicare, breve e diretto: “Ho imparato a fare di tutto un po’, ma quello che so fare con amore e dedizione è essere sacerdote e religioso cappuccino, ieri, oggi e sempre! Il motto che imprime la mia vita è: se non è per fare storia, preferisco uscire dalla storia!”.

Fra Narciso Baisini, grazie infinite!

Frei Joacy Fernandes, OFM Cap

Belém do Pará, 27/6/2020

Natale 2014

Cüntòmela con i MISSIONARI

Gli auguri di Padre NARCISO

Email 24 novembre 2014

Carissimi,
è stata una grossa sorpresa ricevere Cüntòmela, dopo tanti mesi di silenzio che mi ha portato a credere di essere stato definitivamente tagliato fuori. Vedere invece che avete giustamente e felicemente scelto frei Defendente, P. Giacomo ecc... e io mi sono voltato totalmente ai miei progetti per un Santo Natale, facendo del mio Ricovero il più bel presepio del quale proprio Frei ha fatto parte, con un modico aiuto.

padre Narciso

La riforma del ricovero è stata pesante: per il tetto 45mila tegole, rimosso molto legname, steso la "manta protettora e antitermica" contro piogge torrenziali, umidità, topi e pipistrelli; poi pitturato dentro e fuori tutto il Ricovero, 40x40mt: sono una ventina di stanze, 8 sale, 2 per la fisioterapia, due per la televisione, una per la "scuola analfabeti ", una per assistenza medica, e trattamento differenziato, una per giochi..., oltre una grande per refettorio, cucina, dispensa...

Si è verniciato tavoli, porte, finestre. C'è voluto tre mesetti, con 8 operai. Tutto fatto avevo ancora qualche solderello e così ho messo mano al progetto più importante: la sicurezza per gli anziani: aumentare e fortificare il muro (800 m.) con colonne di cemento armato, e mettere una cinta (cara e pericolosa come quella che si vede per le prigioni); aumentare la dispensa e il refettorio, praticamente rifare i "banheiros", sempre intasati (le nonne vi infilano ogni cosa). Ed ho ben altro da fare. Fin che c'è lavoro niente ferie, neanche pensare rientrare in Italia: è un sogno proibito.

Anche se trascinandomi dolorosamente, riesco ancora a dire la mia Messa quotidiana nella cappella del Ricovero e sabato e domenica nel bellissimo santuario per la Comunitás "Rainha da paz"... Tutto per celebrare il mio 50° di Messa e di Missione. Così penso di realizzare ogni sogno di vita Missionaria.

Il tempo di Avvento mi prepara per celebrare il mio più bel Natale e faccio a voi i più fervidi auguri di Pace e Bene.

Vostro

frei Narciso Baisini

Natale 2010

I saluti e gli auguri di Padre Narciso

padre narciso

Carissimo Don Francesco,
rientrando ieri da Balém-Pará (seicento Km... 8 ore di corriera!), sfinito dal viaggio - per chi soffre di ernia di disco, osteoporosi, reumatismi come il sottoscritto - ho subito l'azione di un assalto sulla corriera: mi hanno rubato il portafoglio con un po' di soldi e la carta di Identità... ci vorrà più di un anno per rinnovarla. È stato un viaggio perso. Ero andato fino a Belém-Pará per farmi operare di cataratte, perché ora per leggere devo appiccicare il testo al naso, ma purtroppo c'è qualcosa che non va bene, per cui sono rientrato per una eventuale cura e per scoprire la causa di una misteriosa infezione: questi medici ne inventano sempre una per fare soldi...

Rientrato, però, ho avuto la sorpresa gradita della tua email. Come è gradevole leggere parole di stima, considerazione da una persona, che se anche non conosco, per me è il "mio parroco". Io ho sempre amato la mia parrocchia, i suoi Sacerdoti, figure indimenticabili, le suore, i suoi parrocchiani e, attraverso Cüntòmela, posso conoscere storia e vita del mio paese e della mia parrocchia, come anche le notizie dei miei confratelli missionari.

Sono sempre stato schivo nel parlare di me stesso: è una storia di un missionario che vive dando la sua vita per la Missione... Attraverso Cüntòmela potrà rifare il percorso di questi miei 45 anni con cui ho cercato di essere e fare Chiesa-Comunità. Modestia a parte, mi pare di avere fatto anche molto. Anche per questo sono abbastanza malandato, ma sono felice, realizzato.

Dopo aver creato 3 parrocchie con tutte le sue strutture, mi sono o mi hanno messo in disparte e mi sono rifugiato nel mio Ricovero "Lar Frei Daniel", in memoria del nostro fraticello lebbroso. Il Ricovero è una opera mia: un ettaro di terra con un bel bosco di piante di legno pregiato (mogano), un bel pollaio, porcile, orto, piante da frutta, ma sopratutto un bellissimo Santuario, dedicato alla Madonna della Pace, con tanto di vetriate, cupola e pitture: non è del Bernini ma quasi! Fa parte di esso anche un Centro spirituale, tre belle sale, un salone, servizi, cucina per ritiri e incontri pastorali.

Il Ricovero, con una media di 30 anziani, possiede tutte le strutture necessarie (la Vigilanza Sanitaria anche qui non scherza!): assistenza medica, fisioterapia ecc... Per gli anziani, sopratutto uomini, qui è un Paradiso: hanno tutto... Ma ora sono molto preoccupato perché Sindaco e giunta comunale non vogliono più firmare la convenzione tra la Prefettura e il Ricovero per pagare i funzionari. La Divina Provvidenza provvederà. Speriamo di non dovere sbattere questi anziani, la maggior parte senza nessuno, sulla strada!

Bene, spero di avere stabilito un contatto amico e fraterno. Il Gruppo Missionario potrà completare. Siamo qui per continuare la nostra storia di amore.

Ti saluto cordialmente e ti faccio tanto auguri (che rinnovo perché i primi sono andati persi purtroppo). Nel mio primo saluto accennavo alla tua figura buona, simpatica anche per via di una piccola barbetta! Ti garantisco che sarai felice perché il popolo di Borno è molto buono e religioso! Ne approfitto per estendere grossi saluti a tutti.  Salutami tanto Frei Defendente.

Ciao, dal vostro missionario, frei Narciso

* * *

Email 17-11-2010

Carissimi,
con l'approssimarsi dell'Avvento, il momento liturgico mi riporta a tutti voi. Qui si canta: “Vieni, Signore Gesù, vieni a salvare il tuo popolo. Rinnova la speranza della salvezza!”.

Il Natale, con la sua mistica certezza, è la manifestazione più forte dell'amore infinito e eterno del Padre per noi suoi figli. Nel Natale tutto si rinnova davanti al povero e scarno presepio pieno di luce, pace e fede. Con quanta nostalgia, quando la neve ricopre come un manto case, pinete, prati e nelle nostre chiese riecheggiano i melodiosi canti natalizi, riviviamo in famiglia e nella comunità il clima di unione, fraternità e allegria che ogni anno ci dona il Bambino Gesù.

Le notizie che vi mando sono poche. Ormai la mia vita missionaria, anche per gli acciacchi, si è ridotta notevolmente e riguarda perlopiù la direzione e il mantenimento del Ricovero (casa e famiglia) “Lar Frei Daniel”: si tratta di provvedere al pane nostro quotidiano, medicine e anche biancheria per 50 persone. Per il Santo Natale, invece di panettoni e spumanti, festeggeremo con un bel e grasso maiale, produzione propria dello stesso ricovero.

Oltre a celebrare una Santa Messa solo per gli anziani del ricovero tutti i lunedì, assisto una piccola comunità di oltre 4 mila persone con la Santa Messa quotidiana, catechesi e momenti di preghiera nel bel Santuario “Rainha da Paz”. I frutti, però, sono magri a causa del forte proselitismo delle Chiese evangeliche: un fenomeno preoccupante. Siamo 8 sacerdoti e loro più di 300 pastori!

Quest'anno un bel gruppo di giovani celebrerà solennemente la Prima Comunione.

La visita del nostro P. Generale è stato un evento significativo. Ha ammirato molto la bella struttura fisica e sociale del nostro ricovero e ha incoraggiato tutti a mantenere viva quest'opera importante per la Chiesa e per l'Ordine francescano.

Molta apprensione si respira qui per le elezioni politiche, con la vittoria della candidata del Presidente Lula, un metallurgico, semianalfabeta, ma molto intelligente e considerato “padre dei poveri”.

Il giorno 5 di novembre sono stato operato di cataratta e miopia all'occhio destro; il sinistro sarà operato il giorno 19. Non sapevo fosse un'operazione ad alto rischio. Per ora tutto è andato bene, senza complicazioni.

Bene! Salutoni e auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo a tutti, specialmente a don Francesco, momentaneamente rimasto solo per il trasferimento del buono e bravo curato don Alberto.

Dal vostro frei Narciso

n.d.r. Rispondendo a Padre Narciso l'abbiamo informato che don Francesco non è rimasto solo per molto tempo. Quasi subito infatti è arrivato don Simone.

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